martedì, marzo 20, 2012

My life as Becky Bloomwood

Sono due anni che oltre a raccogliere miglia e punti di Hotel, cumulo anche ore di sonno perse.
Il monteore delle ore di sonno perse supera quasi il mio conto in banca.
Stamattina per dire sembravo abbronzata da tanto erano estese le mie occhiaie marroncine.
Prima di imbarcarmi però noto un nuovo negozietto che vende occhiali all'aereoporto. Entro per perdere tempo e la commessa mi dice che tutti gli occhiali costano solo 19,8 euro anzichè 80 euro (e che sono iper certificati e tutti made in italy e che rispettano l'ambiente e blablabla...).
Mmmmm...come rifiutare una offerta simile? Come lasciarsi sfuggire questa ghiotta occasione che servirebbe poi anche a mascherare la mia pessima cera?
Quindi provo nell'ordine:
  • 6 paia di occhiali alla Aviator
  • 10 paia di occhiali con montature colorate
  • 5 paia di occhiali con montatura bianca o anni 60
Il tavolo ne era pieno zeppo.
Quando ecco una voce: "Dallasta è pregata di recarsi subito al gate per l'imbarco immediato"
e io: "ops ma sono io, mi stanno chimando"...pago, indosso l'occhiale alla Tiffany e corro al gate con le borse svolazzanti.

Devo dire però che gli occhiali hanno svolto egregiamente il loro compito visto che poi tutti i colleghi non facevano che rimarcare la mia fashionità.

Io dovrei vivere come Becky Bloomwood!


mercoledì, marzo 14, 2012

Love at first sight

Non so se credere al colpo di fulmine, di sicuro a volte ho folgorazioni in campo musicale.
Era successo a 3 anni coi beatles, a 23 con Amy winehouse alla radio e a 27 con Nina Zilli.
Ero tornata da Milano un venerdì stanchissima, c'era il festival di Sanremo e mia madre mi disse: "guarda che c'è una cantante che secondo me ti piace...guarda solo come è vestita".
C'era una ragazza veramente vintage nel look, nella voce e nella canzone. E fu love at first sight.
La conferma mi arrivò poco dopo quando ascoltai l'intero album.
Quell'atmosfera da motown che io amo, la faceva da padrone. E anche i testi, d'ammmore ma realistici e malinconici, semplici ma non troppo banali, mi fecero provare empatia per la nina zilli.
Adesso c'è il secondo album, che come cantava Caparezza, è sempre il più difficile.
Solo che l'atmosfera si è spezzata.
Nina...chi cacchio ha fatto gli arrangiamenti???
Le canzoni sono molto carine, ma perchè tutte quelle chitarre, quei sintetizzatori???...rivoglio il mood anni 50 con i violini e il rocksteady...

lunedì, marzo 12, 2012

[Se Polemizzando + Inquietudini] Sotto DITTATURA

Incipit: ragazzi scusate, scusatemi tanto, non scrivo quassù da un sacco di tempo. (Tra l'altro l'utlimo post era contro Lucio Dalla, pace all'anima sua.  Mi sento molto in colpa)
beh potete sempre leggermi su 24emilia.com, la mia rubrica si chiama "Milano - Vienna" c'è un sacco di gente simpatica e meno che mi commenta. Aggiungetevi pure.
Ma visto che il blog mitico, uno e trino, non lo voglio perdere, mi appresto a scrivere un pezzo inedito solo qua (direte "meglio"). Quindi ...spolvero la bacheca e inzio.


VIVO SOTTO DITTATURA
Nelle migliori dittature che si rispettino, le strade sono piene di cartelloni e gigantrofie dei capetti: dal Duce a Hitler, da Stalin a Mao. Sono li con i loro faccioni a incuterti timore o a indicarti un qualche messaggio cupo.
E infatti anche nella allegra Milano, nelle allegre città italiane, tutto questo sta succedendo.
Una cosa così manco si vedeva nella cupa Argentina dei Generali. E infatti di una Argentina stiamo parlando.
E' lei, la carissima Belen, che troneggia ovunque...lei che ti guarda con l'occhio languido...lei che ti sgrida con la sua chiappa soda... lei che ti regarduisce con il capello fluente mentre è girata a 3/4 o piegata a 90.
E' una persecuzione.
Oggi me ne stavo andando a lavorare col mio zainetto. Entro sotto un portico, alzo lo sguardo e cosa vedo? Una natica di Belen. Apro la repubblica e cosa leggo? "nuovo tatuaggio per Belen".
E' vero che a parlarne si fa il suo gioco, ma io qua grido all'allarme. Siamo sotto dittatura di Belen.