lunedì, novembre 16, 2009

[Se polemizzando] Taxista che incontri, paese che vai.

Girando qua e là ho avuto modo di toccare con mano i peggiori luoghi comuni sugli italiani in genere o europei. Una buona cartina tornasole lo sono i taxisti.

Taxista Milanese.
Tendenzialmente si fa i cavoli suoi, al massimo esclama “che traffico” o se la prende con il Circolare 90/91 che va piano.
Comunque si smazzano per farti arrivare in tempo a dove devi andare. Efficienza e puntualità, i miei preferiti.

Taxista Veronese.
Tipicamente tende a guidare con efficienza ma ogni tanto si perde in discorsi sui massimi sistemi. Tipo: “signorina allora lavora con questa crisi?” oppure:
“guardi qua signorina, questo è il bronx di verona”
e io “ma scherza? Ma se è ordinatissimo…”
e lui” eh ma sa il nuovo sindaco ha fatto pulizia”
(variazioni possibili: "qua c'erano le prostitute le accompagnavo io ma il sindaco le ha mandate via", oppure "il centro storico prima del nuovo sindaco aveva un sacco di borseggiatori, adesso può fare shopping tranquilla" "e l'influenza suina?Lei lo fa il vaccino?").
A me sinceramente stanno simpatici, se vedo che me ne sto zitta, se ne stanno zitti pure loro, altrimenti si parla del più e del meno.

Taxista Viennese.
Un blocco di ghiaccio, ti carica e ti scarica. Una volta però uno se l’è presa con la stirpe italica perché non gli abbiamo detto bene il nome dell’hotel …e che è colpa mia se hanno i nomi impronunciabili tipo “Hotel rdsfkjhfkjrwhtrek”??

Taxista Napoletano.
Non me ne vogliano, ma sono i peggiori. Fanno dei giri strani, il contatore spara cifre a random, cui comunque devi aggiungere circa 12 euro non si sa bene per cosa. I sedili sono tappezzati di carta celophan, quindi immaginate in estate che bell’effetto fascia anticellulite creano.
Ma questo è il minimo.
Loquaci, ti chiedono fin l’albero genealogico, ti chiedono cosa fai a napoli, dove stai, perché, percome, se tieni famiglia e se la risposta è negativa ti chiedono ovviamente il numero di cellulare: “Signorì, se vuole vedere napule mi chiami” “singurì che fa a napule da sola, le faccio compagnia io”. Giuro.
Al 5° taxista che mi ha chiesto il numero ho detto che ero sposata con figli.
Ma il peggio è stato quando un vecchio taxista bavoso, poiché non voleva farmi la fattura e io ho insistito, se ne stava andando come un pazzo con la mia valigia lassciandomi a piedi…hai voglia a rincorrere un taxi…meno male c’era rosso al semaforo.
Allucinante.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Adoro il tuo blog. Scrivi davvero bene, sei un talento comico naturale:)Grazie per i sorrisi che mi regali

fradalla@gmail.com ha detto...

caro anonimo, grazie a te! :)

Anonimo ha detto...

Franca sei una grande!!! Dico all'anonimo che ha commentato che se ti conoscesse, e quindi potesse associare a quanto letto le tue faccie e il tuo accento, i suoi sorrisi diventerebbero delle grasse risate!!!

Ciao ciao
Mike

fradalla@gmail.com ha detto...

beh molto originalmente, ringrazio!! :)
un bacione mike!