Qualche tempo fa ho lasciato su una seggiolina della sala d'aspetto dell'aereoporto di milano una pashmina marrone con i fili doracciati di cotonaccio, euro credo neanche 4, comprata in un bazar turco.
Appena sbarcata, dopo 2 ore, accorta della grave perdita, richiamo e la linea degli aerei e gli uffici di malpensa. Mi fanno richiamare il giorno dopo. La mattina dopo mi dicono di richiamare nel pomeriggio.Nel pomeriggio mi dicono di andare di persona negli uffici. Vado negli uffici. Niente. Non si trova.
Ieri sera lascio sul sedile posteriore di un taxi viennese un tomo di libro di 500 pagine, euro 18, comprato una settimana fa. Non so come e non so perchè, lo dimentico sul sedile (il perchè deve stare nella stessa ragione per cui, l'altro giorno, anzichè andare a Mantova, ho sbagliato leggermente binario e sono andata a Voghera).
Sta di fatto che appena mi accorgo della grave perdita, prima rovescio la borsetta (come se un libro di 500 pagine e di un chilo di peso al meno, si fosse nascosto in una pieghetta o in una taschina come un gloss qualunque) poi chiamo la ditta dei taxi senza speranza. Dopo mezzo minuto mi dicono che si, c'è, e che me l'avrebbero portato in hotel. Dopo nemmeno 10 minuti bussa alla mia camera il fattorino dell'hotel con il mio libro in mano.
Tutto bene quel che finisce bene, anche perchè quel libro è bellissimo e non potevo fermare la lettura così.
Vorrei fare la morale al popolo italico (me compresa, ci mancherebbe), ma non me la sento. Riassumo solo con due parole: bunga bunga.
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