Stamattina, sul mio tram c’era una scolaresca di bambini della scuola elementare.
Nonostante il loro allegro vociare mi abbia fatto venire il malditesta, sono scesa dal tram vagamente ottimista.
Infatti seduti di fronte a me c’erano 2 bambine italiane, uno cinese e uno pachistano, “angariato” dalle due bimbe che gli davano i pizzicotti sulle guanciotte piene. E lui rideva felice.
Poi il cinese e l’italiana si sono messi a giocare.
Quindi ho pensato che loro si, che sanno cosa vuol dire integrarsi, accettare il diverso.
E poi ho pensato anche che sul tema dell’immigrazione ne sanno molto di più che i nostri illuminati governanti.
Fra una ventina d’anni, forse, avremo persone che non chiameranno tutti gli immigrati “criminali” o che li rispediranno in un campo in Libia a vedere negati i loro diritti elementari.
Meglio tardi che mai.
Forse.
Nel mentre mi rimane un unico strumento, oltre la speranza per il futuro: la vergogna totale del presente.
Il rimpatrio dei barconi è uno scempio, mi chiedo come mai tutto tace su una operazione così meschina.
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