venerdì, febbraio 08, 2008

[De Gustibus] Gli anni del tranquillo siam qui noi

"E ancora adesso sono disposto a sostenere in pubblico che non solo è un bravissimo sociologo naturale (...) ma è anche il più bravo autore di testi per le canzoni che ci sia in circolazione in questo povero momento. (...) Ma adesso la felicità compositiva del vecchio ragazzo del bar (...)è tale che a volte, mentre canta, gli viene da piangere anche a lui. E allora facciamoci sto pianto...Tutti insieme, appassionatamente, alla faccia di quelli che non capiscono e ridono, in questo nostro assordante condominio di cinici." da Canzoni, di Edmondo Berselli.

Sta parlando degli 883 e di Max Pezzali.

Lì per lì sono rimasta un attimo perplessa.

Poi ho pensato.

Ho pensato che li ho sentiti per la prima volta a 10 anni o forse meno, a casa di una mia amica grazie a sua sorella di 17 anni, che c'erano canzoni che non capivo, che c'erano parolacce che io non potevo dire, che parlava di storie e di innamoramenti "da grandi", quei grandi che invidiavo.

Ho pensato che uno dei regali di mio papà, che io lì per lì non volevo nè gli avevo chiesto, era il vinile di Nord Sud Ovest Est, con la copertina da colarare, con le canzoni imparate a memoria.

Che "gli anni" li ho cantati fino alla nausea.

Che durante un sacco di viaggi di ritorno da discoteche delle bassa, per tenerci svegli cantavamo tutte le loro canzoni e facevamo a gara a chi se ne ricordava di più.

Che la mattina dopo, arrivava l'sms con scritto "ti sei dimenticata Fattore S"

Che il mio Ipod ha solo canzoni straniere, ma che di italiano c'è la cartelletta degli 883 e non ci avevo mai fatto caso prima ( e una versione di "Innocenti Evasioni" cantata da Cremonini, per dovere di cronaca).


Ho pensato che le loro canzoni sono annidiate nella nostra memoria, che l'avessimo chiesto o no, che ne fossimo fans o meno. Loro ci sono e ogni tanto affiorano.






2 commenti:

Lo Duca ha detto...

E W Mauro repetto, che adesso fa l'omino dentro a pluto a eurodisney...

fradalla@gmail.com ha detto...

ma io credevo fosse Paperoga