Tipicamente non parlo di aneddoti troppo privati, ma sabato sono stata a un bellissimo matrimonio dove son successi tremila aneddoti divertenti, che manco nella migliore puntata di Friends potevano accadere.
Parto con la mia macchina e imposto il navigatore nella località indicatomi. Il viaggio procede bene (ho detto solo due volte “ma vaaa”).
Parto con la mia macchina e imposto il navigatore nella località indicatomi. Il viaggio procede bene (ho detto solo due volte “ma vaaa”).
Tuttavia non so se per errore tecnico (il navigatore) o umano (il mio) – propendo più per quello tecnico – mi ritrovo in un sagrato di una chiesetta, totalmente conforme alla descrizione, dove non conosco nessuno. Entro nella chiesa, prendo il libretto e leggo i nomi degli sposi. Stefano e Giada. Mai sentiti in vita mia. Mi defilo con nonchalance (…non mi fosse caduta la stola, la borsetta e le chiavi della macchina) e mi avvio alla ricerca della chiesa giusta. Arrivo 1 secondo prima della sposa.
Tutto procede però bene (a parte che mi perdo ancora tra la chiesa e il posto del ricevimento, arrivando sempre pari agli sposi) e si instaurano i vecchi discorsi tanto cari a un manipolo di ingegneri .
Per fare capire cosa è un ingegnere e come questa etichetta ti resti per fortuna addosso nonostante 3 anni di fuffa, riporto questo stralcio di dialogo:
F: “che bello c’è una margheritina nella torta”
F: “che bello c’è una margheritina nella torta”
Ingegnere 1: “No dai French… te la passiamo solo perché sei donna”
F:”m’ama, non m’ama, m’ama, non m’ama, m’ama, non m’ama….oh vaffanculo margherita di merda”
Ingegnere2: “ oh ecco l’ingegnere che è in lei riaffiorare”
Quindi volevo ringraziare per l’ennesima volta i mitici compagni dell’università, la Giuly e Alessio (e anche Giada e Stefano) perché quel giorno siamo stati tutti “come nei telefilm dove tutti sono TRA” (“trans?” “in tram?”) anzi direi molto meglio dei telefilm, che sono finti.
Nessun commento:
Posta un commento