martedì, aprile 06, 2010

[Una guastallese a Milano] I want this man

L’altro giorno ero in metro.
Non so come, non so perché, una tizia/o perde un cucchiaino di metallo da un sacchettino.
Il cucchiaino fa mille evoluzioni in aria e si posa per terra. Nessuno lo raccoglie. Una ragazza col tono allarmato dice: “Beh ma di qualcuno sarà…”
Io al solito ridacchio (ragazzi, alle 20.00 dopo 12 ore di lavoro, uno è abbastanza fuso cerebralmente).
Questa scena demenziale mi ha fatto venire in mente una scena altrettanto demenziale accaduta qualche mese fa di cui avevo iniziato a scrivere. Ecco ho completato l’opera, qua il resoconto.

Viaggiare per l’hinterland milanese bardata di mille giacche, di 850 valigie, ombrelli in mano, guanti, biglietti è alquanto difficoltoso. Aggiungiamo anche che tipicamente mi porto 15 kg di cose addietro, coi tacchi 10 cm, e con fuoco al sedere essendo sempre al limite del ritardo estremo. Aggiungiamo infine che così conciata e malmessa dover cambiare 3 o 4 mezzi pubblici milanesi per arrivare a destinazione, correndo, saltando sui vagoni come se fossimo in sliding doors, buttando trolley in mezzo alla gente pur di far spazio, è alquanto faticoso e snervante (scene da Indiana Jones…una volta sono rimasta incastrata nelle porte del metro con lo zainetto e ho urlato “AAAAAHHH tiratemi fuori” e invece mi hanno tirato dentro).
Ma sorridi che il cielo ti sorride.
Arrivata con stress dopo solo 25 minuti di altri mezzi alla metro, vengo risollevata immancabilmente dai tizi che suonano o parlano nei vagoni. Questo è quello che è successo nella sola giornata del 27/11/2009
  1. una zingara dialoga amabilmente con la sua immagine riflessa nel vetro sporco (nn so come facesse a vedersi) dicendo cose del tipo: “sono d’oro vero , comprare….chiamare poi polizia venire” Mah
  2. zingaro con violino suona “Oh mia bella madunina” con arrangiamento tango. Fantastico
  3. e ora il meglio del meglio.
    Un ragazzo armato di mini amplificatore e micorfono cantava e ballava sulle note di “più su” di Renato e Zero e animava i passeggeri come un vero e proprio Fiorello dei tempi d’oro. Insomma non sembrava più il convoglio nella tratta Lampugnano - Qt8 ma un villaggio vacanza Valtur. Poi faceva i ballettini con i pali per tenersi stretti e le maniglie. Un MetroShow Man. Eccezionale. Tutti ridevamo. Io ridevo talmente tanto che il signore di fianco a me mi ha guardato male. E io: “no ma lei non ha visto cosa ha fatto”…infatti nel mentre il MetroShowman si era calato le braghe e ballava col culetto di fuori mostrandolo a un’altra signora impellicciata e allibita.Sarà stata la stanchezza ma io quel tizio lo devo troppo ringraziare!

ho provato a girare la scena ma avevo la memoria piena, insomma, questo è quanto son riuscita a fare

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